Ainan ha sette anni ed è un chimico. Sí, ma lui non gioca al piccolo chimico come i suoi coetanei, lui è per davvero un chimico. Ha infatti superato il GCE O Level (un esame di stato per ragazzi di 16 anni) in chimica, certificato da London Edexcel Board. Ainan è un bambino prodigio, l’unico prodigio in chimica mai conosciuto.
Ad appena due settimane di vita scandiva qualche parola e a sei mesi camminava. Ad otto mesi Ainan riconosceva le lettere e a un anno parlava correntemente. Navigando la rete, Ainan si è fatto da solo una cultura sulla chimica, scienza che lo appassiona particolarmente. A sei anni allora gli è stato ragalato un libro di chimica da leggere per sfizio, lui l’ha letto tutto d’un fiato dimostrando anche di averlo capito perfettamente. In seguito ha deciso di dare l’esame di "0 Level" di chimica, passandolo brillantemente. L'O Level è un rinomato esame britannico, solitamente affrontato da ragazzi di 16 anni, che equivale al diploma della ’high school’ americana, tanto che chi lo supera può accedere direttamente ai corsi di laurea delle università statunitensi. Ora vorrebbe dare l’esame A-level, solitamente per i ragazzi di 18 anni, il problema è che questo esame richiede l’esperienza in laboratorio: prima quindi è necessario che Ainan riesca a convincere qualcuno a fargli fare pratica in un laboratorio di chimica, dove di solito, a causa delle sostanze chimiche presenti e dei rischi, un bambino non è ammesso a lavorare.
Per maggiori informazioni su di lui potete visitare il blog scritto dal papá Valentine Cawley. In un post di alcuni giorni fa il papà si stupiva delle numerose visite che aveva ricevuto dall’Italia. Infatti dopo che la notizia è stata pubblicata sulla Stampa, il blog è stato letteralmente preso d’assalto dagli italiani!
Ad appena due settimane di vita scandiva qualche parola e a sei mesi camminava. Ad otto mesi Ainan riconosceva le lettere e a un anno parlava correntemente. Navigando la rete, Ainan si è fatto da solo una cultura sulla chimica, scienza che lo appassiona particolarmente. A sei anni allora gli è stato ragalato un libro di chimica da leggere per sfizio, lui l’ha letto tutto d’un fiato dimostrando anche di averlo capito perfettamente. In seguito ha deciso di dare l’esame di "0 Level" di chimica, passandolo brillantemente. L'O Level è un rinomato esame britannico, solitamente affrontato da ragazzi di 16 anni, che equivale al diploma della ’high school’ americana, tanto che chi lo supera può accedere direttamente ai corsi di laurea delle università statunitensi. Ora vorrebbe dare l’esame A-level, solitamente per i ragazzi di 18 anni, il problema è che questo esame richiede l’esperienza in laboratorio: prima quindi è necessario che Ainan riesca a convincere qualcuno a fargli fare pratica in un laboratorio di chimica, dove di solito, a causa delle sostanze chimiche presenti e dei rischi, un bambino non è ammesso a lavorare.
Per maggiori informazioni su di lui potete visitare il blog scritto dal papá Valentine Cawley. In un post di alcuni giorni fa il papà si stupiva delle numerose visite che aveva ricevuto dall’Italia. Infatti dopo che la notizia è stata pubblicata sulla Stampa, il blog è stato letteralmente preso d’assalto dagli italiani!
Ringrazio Paolo per avermi segnalato la notizia!!
Quando leggo di storie come questa mi viene sempre da chiedere che tipo di vita aspetterà questi bambini prodigio.
RispondiEliminaSicuramente non un esistenza, per così dire, normale, forse non vivrà l'adolescenza più semplice che ci sia e magari nemmeno si sposerà.
Ma la domanda che mi frulla è un'altra: sarà davvero felice di tutto questo?
In una vita precedente sarà stato come minimo un apprendista stregone... ;-)
RispondiEliminaPurtroppo io mi devo approcciare a queste genere di notizie col mio solito piglio critico e domandarmi se è possibile che una combinazione di ottimi geni (perché in essenza si sta parlando solamente di quella) possa portare a un risultato di questo genere. Non è avere una predisposizione verso qualche cosa, significa avere un meccanismo interno che NESSUNO hai mai avuto. O comunque sarei curioso di sapere quali sono i fattori che portano un bambino ad avere determinate capacità. Non credo sia legato solamente al caso. Non so, stupidamente mi verrebbe quasi da pensare che se esistessero gli X-men, Ainan sarebbe subito assoldato! E poi?
RispondiElimina... Se fosse mio figlio... Bè.. credo che sarei , certamente orgogliosa, ma tanta saggezza mi metterebbe un po' in soggezione...
RispondiEliminaO mamma!! Questo è il caso di dire ... Quando il troppo stroppia...!!!
L'unica cosa che mi viene da pensare è: "povero bambino!". Chissà quando sarà grande come sarà, visto che non ha avuto di fatto un'infanzia.
RispondiEliminaBambini prodigio! A volte non so se sia un bene, per loro, essere speciali.. A sette anni non avere nulla in comune con i tuoi coetanei ti isola..
RispondiElimina@ miss dickinson: la risposta alla tua domanda secondo me è no. Si sentirà sempre diverso dai suoi coetanei, non potrà dividere le medesime passioni, sarà spesso solo...
RispondiElimina@ angie: sí, ma di quelli veramente bravi!
@ marci: per quanto ti posso dire io, già suo papá, Valentine Cawley (che scrive il blog) era un piccolo genio della musica a soli 11 anni. Ha poi sposato Syahidah Osman (artista ambidestra) e da lei ha avuto tre figli, tutti bimbi-prodigio. Sicuramente quindi non è casuale...
@ apple: chiunque credo che si sentirebbe a disagio con un bambino cosí!!
@ signor ponza: sono d'accordo con te e penso che il fatto di essere un bimbo prodigio debba essere visto forse piú come una disgrazia a quell'età visto che ció non gli consentirà mai di vivere una infanzia serena come gli altri. Positivo è il fatto che abbia dei fratelli che sono come lui bimbi prodigio cosi possono giocare insieme, non certo ai comuni giochi di tutti i bimbi ma, per esempio, al "gioco della risoluzione delle equazioni differenziali"!
@ duhangst: penso che quando sei bambino il fatto di avere questo dono speciale non sia vissuto bene, magari si impara poi ad apprezzarlo un po' piú in là, quando si è piú grandi...
Accidenti! Mi avete anticipato...commento dopo commento avete già scritto ciò che penso anche io..vabbè...alla prossima, un saluto a tutti!!!
RispondiEliminaAspetta, aspetta: com'è il "gioco delle equazioni differenziali"? Vince chi trova l'integrale particolare più figo nel minor tempo possibile? ;)
RispondiEliminaoddio però povero bimbo.
RispondiEliminaquesto talento genererà sicuramente attorno al ragazzo tutta una serie di aspettative che priveranno il bimbo del sano divertimento del quale si ha doritto a quella età.
speriamo non generino un mostro!!!
Ho sentito da qualche parte che spesso "ritornano normali" (in quanto a capacità) crescendo e questo purtroppo li porta ad avere seri problemi, depressione, ecc.
RispondiEliminaQuesto bambino andrebbe messo in condizione di fare ciò che vuole, fornendogli tutti gli strumenti di cui ha bisogno. Solo da queste menti possono nascere grandi cose. Ma ora diventerà un fenomeno da baraccone :(
RispondiEliminaMi associo a chi si preoccupa!
RispondiEliminaOltretutto se ha fratelli 'piccoli geni' vuol dire che i genitori hanno ben lavorato per portare i figli su quella strada.
Questo mi spaventa ancora di più, ho visto, nello sport come nello studio, bambini 'eccezionali' che erano si tali, ma anche spinti alla grande dai genitori, con tutte ciò che ne consegue..
Saluti
Manlio
@ andrea: ciao e alla prossima! ;))
RispondiElimina@ marci: proprio cosí, mai provato?? Divertentisssssiiimoooo!
@ gds75: bhe, un piccolo mostro lo è già, un mostro di intelligenza!
@ abs: davvero si puó poi ritornare indietro? Immagino che trauma...
@ nestar: si, ma senza esagerare! Non dimentichiamo che è pur sempre un bambino di 7 anni...
@ manlio: sicuramente questo è un caso in cui i genitori spingono parecchio, il padre ha persino fatto un blog per tenerci aggiornato sul figlio!!
Infatti, io dico che va lasciato libero di fare ciò che vuole :)
RispondiEliminaAh...scusa, non avevo capito bene il significato della tua affermazione...ora è chiaro, d'accordissimo con te! :))
RispondiEliminaIo mi accodo a Miss Dickinson.
RispondiEliminaQueste cose sono un po' inquietanti.
Laura, ti ho votato dal Capitano.
RispondiEliminaDammi tante soddisfazioni!
@ alicesu: fanno riflettere e spaventano anche un po', piú che altro mi piacerebbe avere una spiegazione scientifica a tutto questo...
RispondiElimina@ miss dickinson: oh mamma, grazieeeeee!!! :))
pensiero non indifferente.Per me questo non era affatto un peso o una disgrazia,anzi!!!Se volete sembrerà pure presunzione,ma era veramente fonte di gioia e soddisfazione.Effettivamente ciò non mi facilitava del tutto l'integrazione con i miei coetanei,ma non era una cosa così marcata rispetto ad altri miei coetanei riservati o timidi.
RispondiEliminaNella mia ingenuità infantile non sapevo che le mie inclinazioni fossero cosa estremamente deprecabile;visto che a quanto pare i giovani necessitano di educazione piuttosto che di istruzione(specialmente se ulteriore rispetto ai programmi ministeriali),chi di dovere provvide a farmelo capire per bene.Non c'è bisogno che io racconti nei dettagli,non sarebbe molto utile (non è neanche una storia interessante,purtroppo). Come tutti sanno,le bambine non riescono molto nelle materie scientifiche;se accade il contrario,basta ricorrere alla formula magica ("Non è vero")e annessi comportamenti,non importa che i risultati scolastici,la prontezza mentale e tutto il resto indichino nettamente il contrario.Per questo ed altri motivi (non dipendenti da me,ho sempre vissuto in un mondo popolato di persone...non è difficile immaginare quanta responsabilità ed autodeterminazione sia concessa ad una bambina),essendo continuamente deprezzata e svalutata apertamente mi sono convinta che quello che facevo doveva essere una cosa profondamente sbagliata.Così anch'io ho avuto l' "infanzia" che tutti dovrebbero avere.
Se ci penso,dopo tutto questo tempo,ancora oggi mi viene da piangere.Mi sento una persona fallita,svuotata dentro,annientata.Se guardo alla mia vita così come è ora il mio cervello sceglie di vivere in una sensazione di irrealtà. Non riesco ancora a crederci. Ho perso l'occasione che ho avuto nella vita. Le conseguenze di chi ha deciso per me fino ai 18 anni sono ricadute solo su di me. Dopo tutto,forse, basta dire "non è vero" per risolvere tutto;la soluzione universale a ogni problema.
L'aggettivo più adatto a tutto questo è "devastante".
Detto per inciso,la possibilità di "tornare normali",come diceva un utente,è uno dei peggiori incubi in assoluto che si possano avere-credo al pari solo della morte (non che ci sia così tanta differenza,in fondo).
Io non volevo niente da nessuno, volevo solo essere lasciata in pace. (peccato che quella volta non ci fosse internet!)
Per fortuna ora sono una larva, così posso avere finalmente una vita normale.
Chi vuole commenti.
Vi ringrazio.
Solo una parte del messaggio è stato postato.
RispondiEliminaLa parte iniziale era più o meno questa:
Mi incuriosiscono i tipici commenti sui bambini prodigio,stile "ma lui lo vorrà veramente?lui sarà felice di vivere così?": non credo di aver mai capito appieno cosa significano, così se qualcuno ne ha voglia, mi risponda(già da ora lo ringrazio).
Anni or sono facevo parte anch'io di coloro che apprendono velocemente qualsiasi cosa, e che hanno una complessità di pensiero non indifferente.
...
Ringrazio chiunque abbia avuto la pazienza di leggere il tutto.
carissima Anonymus
RispondiEliminaè stato un piacere leggerti e devo dire illuminante.
Non avrei mai considerato così profondamente il tuo drastico punto di vista che è poi il punto di vista di un diretto interessato. Ci sforziamo tutti di ergerci professori di vita in situazioni che poco conosciamo, ci sforziamo di fare "bene" e falliamo.
io sono una semplice grafica ho 2 figli e fortunatamente non ho dovuto affrontare problemi di "genialità" in quanto i miei 2 sono "normali", ma spesso mi trovo a dispensargli consigli di vita che fanno però parte solo della MIA esperienza. Quello che mi hai regalato è un'ulteriore consapevolezza della nostra piccola capacità di giudizio di fronte alle molteplici possibilità di affrontare i problemi o le fortune della vita. Lasciare lo spazio ai nostri figli di percore strade che non conosciamo e che magari non abbiamo neanche immaginato possano esistere è una manifestazione di rispetto e d'amore.
Con affetto ti saluto e ti auguro tutto il bene possibile
SAra
Anonimo e Sara, grazie mille per i vostri interventi. È sempre un piacere per me condividere e ascoltare le opinioni altrui. In particolare quando queste arrivano da un'esperienza vera e diretta. Anonimo, il tuo commento fa parecchio riflettere e ancora una volta mi convince del fatto che spesso le scelte dei genitori, anche se fatte con tutto l'amore immaginabile, non sanno tenere conto delle esigenze del figlio e dei suoi desideri.
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