domenica 10 giugno 2012

Vivere da emigrati

Quando un italiano che vive all'estero incontra un altro italiano subito si crea una forte fratellanza, come se il fatto che tu venga dall'Italia e che sia di nazionalità italiana sia l'unico prerequisito necessario a farti suo amico. Questo é soprattutto vero per gli emigrati della vecchia generazione (quelli che hanno lasciato l'Italia negli anni 60-70 per intenderci perché non avevano alcun futuro e possibilità di lavoro nello stivale), mentre in noi emigrati di nuova generazione (giovani laureati che hanno lasciato da pochi anni il paese) si sente molto meno questa esigenza. Così può capitare che tu vada in una concessionaria d'auto (dove più della metà dei lavoratori é italiana) su suolo svizzero e che sia l'unico ad avere la possibilità di provare un auto senza aver prima dato un tuo documento d'identità, solo perché italiano. Anzi, entri per vedere un auto e dopo mezz'ora ti ritrovi a bere un caffé Lavazza, con il proprietario della concessionaria che ti parla del suo gruppo jazz e ti invita ad un suo concerto in un locale italiano di un suo amico. Gli italiani qui si trovano nei loro bar e nei loro circoli, si conoscono tutti nel giro di pochi chilometri, fanno i loro tornei di calcio e si ricambiano favori appena possono, anche se ti hanno visto una sola volta nella loro vita. 
In Italia, l'italiano medio é quello che in autostrada si mette a due centimetri di distanza dalla tua auto e ti fa i fari per dirti di scansarti, quello che quando attraversi sulle strisce sarebbe disposto a travolgerti pur di fermarsi, quello che tutto ciò che é proprietà pubblica può essere distrutto, quello che ti aiuto se sei mio amico e se non lo sei cerco di fregarti. 
Ciò vuol dire una sola cosa: che l'italiano all'estero si comporta meglio che in patria. Sarà la lontananza da casa, il sentimento di nostalgia della propria patria, comunque tutto questo fa molto bene all'italiano. Spesso fa persino diventare più patriottico l'italiano che vive all'estero rispetto all'italiano che vive ancora in patria. Anche se qui di nuovo c'é da fare una differenza: l'emigrato della vecchia generazione troverà quasi sempre l'Italia come un paese migliore rispetto al paese ospitante. Io mi ricordo ancora le parole di un'anziana signora italiana, emigrata da parecchi anni, che mi disse pochi mesi dopo il mio trasferimento in Svizzera: "Vuoi un consiglio? Fai attenzione agli Svizzeri." L'italiano di nuova generazione invece in genere é molto critico nei confronti del proprio paese di nascita, l'Italia quindi, forse perché ancora brucia il fatto che proprio quel paese non é stato in grado di garantirgli un futuro. Forse anche per noi, emigrati di ultima generazione, un giorno arriverà il momento in cui cominceremo a pensare che tutto ciò che riguarda l'Italia in genere é migliore. Per ora siamo ancora molto lontani da questo momento.

Lago di Neuchâtel, Svizzera

6 commenti:

  1. non sono ancora emigrata, ma temo che dovrò fare la valigia molto presto. Sono una terrona, incazzatissima con la mia terra, che adoro, ma che ormai non sopporto più. Mi chiedo perchè noi Italiani ci siamo ridotti a tanto. E qui al Sud, i problemi di un paese che non funziona in nessun modo, si sentono ancora di più.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui ci sono parecchi giovani laureati dal sud. Inoltre, credo che ci sia più gente di Lecce qui in Svizzera che a Lecce stessa. Ne ho incontrati tantissimi in questi anni!

      Elimina
  2. Ciao ! Mi sono ritrovata un tuo vecchio commento sul mio blog, me lo ero perso !! Ora ti inserisco nella mia lista di blog :)
    Anche io ho l'impressione che gli Italiani emigrati siano diversi .. ma ci sono nemmeno da due mesi all'estero, quindi ho pochi riferimenti. In ogni caso hai ragione: siamo molto, molto lontani !!
    Dancer :)

    RispondiElimina
  3. La tua analisi è perfettamente coincidente a quello che mi dice sempre mia sorella che sta in Germania.

    RispondiElimina
  4. Direi che non sbagli, in generale. Ma direi anche che sono nella fase rimpianto, rimpianto verso una terra (ma no, verso una mentalità imprenditoriale) che non ti lascia scelta: vorresti lavorare a casa tua, con famiglia e amici vicino, tirare su i tuoi figli nella realtà che hai conosciuto e nelle tradizioni che fanno parte di te, vorresti contribuire nel tuo piccolo a fare l'Italia migliore per gli italiani...invece no. Non devo "fare attenzione" ai francesi, ma preferirei non avere per colpa della nostalgia lo slancio "insano" verso qualcunque compatriota completamente estraneo....

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails