mercoledì 13 dicembre 2006

“Come fate?”

Oggi mentre navigavo nella blogsfera ho letto la storia di una ragazza di 30 anni, Sara, che ha deciso di aprire un blog per protestare contro la sua situazione di precariato, in cui si trova da anni, concedendo una notte di sesso gratuito a chiunque fosse in grado di offrirle un posto di lavoro a tempo indeterminato con uno stipendio minimo di milleduecento euro. Questo blog è stato visitato da oltre 300000 persone, i commenti sono arrivati da tutto il mondo e alcune televisioni e giornali italiani ne hanno anche parlato. Premetto che io non ne avevo mai sentito parlare essendo il post datato il 15 settembre, cioé quando io giá non ero piú in Italia. Sara ha poi lanciato un altro appello: tutti i blog il 13 dicembre dovranno scrivere un post dedicato al precariato. Ora, quello dei blog non penso assolutamente che sia il mezzo piú idoneo per far sentire la propria voce, ma voglio comunque scrivere qualche riga a proposito perchè questa situazione mi tocca personalmente e mi fa paura.
Mi fa schifo che un giovane dopo la laurea sia costretto a fare stage gratuiti per anni (ma che storia è questa? Lo stage non retribuito esiste solo in Italia), che esistano tutti questi contratti del cavolo Co.co.pro, co.co.co, co.co.dè, che come riportato da numerose statistiche molti giovani in Italia non vedano un futuro per la propria carriera lavorativa, a 20 anni siano giá preoccupati per la loro condizione lavorativa e siano costretti a vivere fino a 30 anni con i genitori perchè il contratto a stage non gli consente di affittare una appartamento in cittá e di mangiare tutti i giorni! A proposito di questo, ieri parlando con una mia amica che vive negli Stati Uniti mi ha detto: “Ho letto sui giornali la situazione per i giovani in Italia per quanto riguarda il lavoro, ma come fate? Poverini....” Giá è questo quello che pensano di noi all’estero “poverini”! Secondo una signora tedesca che conosco e che ha lavorato in Italia, il Bel Paese è veramente il paese dei miracoli, perchè con tutti i problemi che abbiamo di lavoro e stipendi riusciamo comunque a tirare avanti: anche lei mi ha chiesto “Come fate?”
Il problema della disoccupazione e del precariato oggigiorno riguarda un po’ tutti i paesi dell’Europa, dalla Svizzera alla Germania alla Francia, ma credo che raggiunga veramente il culmine in Italia.
Penso che questa sia una situazione difficile da risolvere perchè i nostri governi (e sia ben chiaro, ho parlato al plurale, includendo sia la destra che la sinistra che il centro) fanno davvero schifo e non hanno assolutamente intenzione di cambiare la situazione. E intanto l’Italia continua a scioperare con questi scioperi generali che ci rendono molto popolari all’estero (l’ennesimo è previsto per venerdí). Il mio consiglio per i giovani? Se hanno la possibiltá, andare via dall’Italia e cercare un lavoro all’estero il prima possibile...Nessuno vorrebbe abbandonare il proprio paese ma credo che per molti di noi non ci sia davvero scelta. (Un inciso: i miei colleghi, che stanno facendo uno stage, con il loro stipendio riescono a pagarsi l’affitto di un appartamento in centro tutto per loro, la palestra piú figa della cittá e a uscire tutte le sere per bere birra a fiumi...e vi ricordo che sono in Svizzera, dove tutto è piú caro dell’Italia)

8 commenti:

  1. In effetti andare via dall'Italia sembra sia una delle possibilita' piu' gettonate. Anche se devo dire che molti dei miei amici lavorano in Italia, e sono piu' o meno contenti...tu che stai facendo in Svizzera? Uno stage di...?

    Ciao e buona serata!

    RispondiElimina
  2. Ciao Andrea!
    Io qui sto facendo uno stage nel campo della depurazione delle acque, ma purtroppo sta volgendo al termine e tra breve ritornerò in Italia e poi si vedrà...

    Buona serata anche a te!!

    RispondiElimina
  3. Bello ed interessante! Quindi sei un chimico o un ingegnere suppongo:)

    Ciao e buon proseguimento di giornata!

    RispondiElimina
  4. Trovo giusto il precariato in certi settori, come quello della ricerca, seguendo quanto già si fa negli altri paesi occidentali, USA in testa. Tuttavia, all'estero, i contratti sono mediamente più lunghi (almeno 2-3 anni) il che rende la vita un po' più tranquilla. Inoltre gli stipendi sono ben maggiori, seguendo la nota legge dell'economia che un investimento più rischioso (ehi, un lavoro non è un investimento?) deve essere retribuito maggiormente.

    RispondiElimina
  5. sono d'accordo con quello che hai scritto laura. io sono laureata in lingue da due anni, ma nonostante questo sono riuscita a trovare un lavoro part-time come televenditrice in una casa editrice e poi uno come banchista in una pizzeria a taglio. vivo a roma, e prima di venire qui avevo intenzione di andare all'estero, ma ho trovato il ragazzo qui e qui ora è il mio posto.non è giusto doversene andare! non è giusto aver buttato anni e soldi x lo studio inutilmente. non è giusto niente. ma si tira avanti...

    RispondiElimina
  6. Per Andrea: ebbene sí, sono un ingegnere...

    RispondiElimina
  7. W gli ingegneri! Anni ed anni di fatiche...:D

    Ciao e buona giornata!

    RispondiElimina
  8. Ciao Alessia, i problemi di precariato e disoccupazione affliggono ormai tutti i giovani italiani, laureati e non...Lo so che non è giusto dover lasciare il proprio paese ma purtroppo molti di noi non hanno altra scelta...

    un abbraccio e in bocca al lupo!!!

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails