lunedì 19 febbraio 2007

Attentato in Pakistan

Un devastante attentato in India ha colpito durante la notte un treno diretto nel vicino Pakistan. Due bombe sono scoppiate a bordo, innescando un vasto incendio che ha rapidamente avvolto il convoglio e i suoi passeggeri. Come spesso accade nei vagoni indiani di classe inferiore, i finestrini erano bloccati da grate e sbarre in ferro, che si sono trasformate in un'autentica trappola per chi era a bordo, nel complesso 527 persone. Quasi tutte le vittime sono così arse vive.
L'incendio sul treno è stato causato da un atto di terrorismo. La maggior parte delle vittime erano pachistani. Si tratta di uno sforzo per contrastare il processo di pace tra India e Pakistan.
In realtà i servizi di sicurezza indiani erano in allerta da mesi. Temevano un possibile attacco da parte degli estremisti islamici. Tutti si aspettavano un colpo spettacolare e avevano indicato tre scenari: il dirottamento di un aereo; l’attentato ad un impianto nucleare; una serie di esplosioni nei centri finanziari. I terroristi sono invece tornati su un obiettivo già colpito in estate: i treni. Il massacro è avvenuto inoltre su un simbolo, il treno della pace, che doveva rappresentare il riavvicinamento tra India e Pakistan. Inoltre i terroristi hanno agito alla vigilia della visita in India del ministro degli esteri pachistano.
L’ennesimo atto di terrorismo che fa rabbrividire ma che avrà meno scalpore rispetto agli attentati negli USA o alla metro di Londra, purtroppo è così, essendo capitato in India paese di serie B rispetto ai paesi industrializzati dell’Occidente (anche se negli ultimi anni questa nazione ha intrapreso un rapido cammino verso l’industrializzazione e lo sviluppo). Pensate: quanti attentati ci sono stati negli ultimi anni in Iraq? Talmente tanti che uno alla fine ci fa l’abitudine… Se solo uno di quelli fosse però capitato in Occidente? Non avrebbe forse avuto maggiore risonanza? Eppure sempre di vite umane si tratta… ma l’Iraq non è l’Occidente, è un paese poco stabile politicamente e allora nessuno ci fa più caso. Stessa cosa vale per Israele e Palestina e infine anche per Pakistan e India. E’ orribile a dirsi, ma è così.

4 commenti:

  1. Quanto è vero. Anche gli attentati hanno una scala sociale, e la morte di 577 pachistani, non ha la setssa risonanza di un solo marines caduto in Iraq, durante un'azione di guerra.
    Hai ragione, "è orribile a dirsi, ma è così".

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  2. Una volta ho letto un bellissimo libro sul giornalismo, ed in particolare sulla 'creazione' di notizie false (ad esempio, la strage di Timishoara che ha provocato la rivolta in Romania non è mai esistita), e sul valore di un morto a seconda della parte del mondo dove muore, all'epoca (prima dei casini con Bin Laden) un morto americano faceva 300 morti arabi. Ora è peggio: il bombardamento aereo, con armi pure mezze proibite, di Falluja diviene un'azione di 'polizia' ed i bambini morti nell'occasione tutti 'terroristi'.
    L'altra considerazione riguarda l'India ed il Pakistan, qui si è realizzato forse il più grande evento della storia: un popolo che, con molti morti subiti ma zero violenza fatta, sotto la spinta di un santo (forse il più grande uomo della storia?), incredibilmente concreto e non visionario, caccia via una potenza mondiale dal suo territorio. A quel trionfo, la non violenza, che non è orgoglio di un popolo ma dell'umanità stessa, segue subito una lotta fratricida e la separazione in due stati, con violenza e morte interminabili.
    E' triste no? Ma i tizi che hanno fatto quello che hanno fatto che hanno in testa? Bhò?

    Manlio

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  3. Caro Blogger,
    non trovando una mail alla quale risponderti,
    e volendo proporti un servizio che
    probabilmente Ti interesserà,
    Ti chiedo di contattarmi a info@vascoblog.com
    Ciao

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  4. @ Miss Dickinson: si tratta giustamente di una "scala sociale": un morto americano vale sicuramente centinaia di morti tra pachistani oppure arabi, ma stessa equivalenza vale per italiani, inglesi o francesi...

    @ Manlio: hai ragione, che peccato.. proprio un paese come l'India che era riuscito nel passato a vincere una battaglia senza alcuna violenza, esempio per tutte le nazioni del mondo, ora è anche lui caduto nella terribile spirale del terrorismo...

    @ Vascoblog: la mail alla quale contattarmi la puoi trovare sul mio profilo: stranealchimie@gmail.com.
    Per qualunque cosa puoi scrivermi a quell'indirizzo e sarò ben contenta di risponderti! Ciao!

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