Eccomi tornata! Non ho deciso di abbandonarvi definitivamente, no no, almeno non per ora! È solo che sono stata parecchio impegnata... Lo scorso weekend infatti ho fatto una capatina nella città di James Joyce, caratteristica per la sua birra, gli U2 e... la pioggia! Il motivo però per cui sono tornata a scrivere su questo blog è un altro: da domani avrà inizio il tanto atteso summit di Copenhagen sul clima. I grandi del mondo si riuniranno per decidere cosa fare delle sorti del nostro pianeta. E allo stesso tavolo si sederanno Cina e America. Inutile dire che le aspettative di questo incontro sono enormi. Mi auguro che si vada oltre ad una legge sui limiti di emissione di CO2 rispettata praticamente da nessuno (e l'Italia è tra questi...). Mi aspetto azioni concrete per una volta tanto. Certo non è cosa facile ma la speranza daltronde è l'ultima a morire. Intanto c'è chi si sta preparando al peggio. In Bangladesh si insegna ai bambini a tenersi per lo meno a galla. Il Bangladesh è infatti al primo posto del «Global Climate Risk Index», la lista dei Paesi più esposti agli effetti del riscaldamento e anno dopo anno è sempre più soggetto ad inondazioni. Staremo a vedere, mi piacerebbe tanto ritornare tra 10 giorni a parlare su questo blog di decisioni positive e promettenti prese dai politici del mondo, una volta tanto....
Bentornata! :)
RispondiEliminaSperiamo bene per Cope!!! ;)
Non sei l'unica a sperare per Copenaghen.
RispondiEliminaBentornata!!
RispondiEliminaMah, sperare non costa niente e anch'io ascolto e seguo Copenhagen, così come seguii e ascoltai Rio e Kyoto.
RispondiEliminaIncrocio le dita per i miei eventuali nipoti.
Bentornata. Riguardo ai grandi ed al clima se da un lato è vero che sperare non costa nulla, dall'altro è anche vero che più passa il tempo più il margine diminuisce. E tempo non ne è rimasto molto...
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