Ieri mi sono messa a leggere l'atlante di Gaia della Zanichelli. Sembra un libro per bambini, pieno di figure e colori, ed in parte lo é. Parla dell'ecologia, dell'equilibrio terra-uomo, della gestione delle risorse, l'evoluzione dell'uomo.
C'é un capitolo al suo interno che mi ha profondamente colpito, si intitola "Verso un pianeta solitario". Si legge:
"Gli esseri umani hanno raggiunto una coscienza di sé che li separa dalle altre forme di vita e da' loro predominanza su di esse. [...] A mano a mano che la specie umana crea attorno a sé una desolazione sempre crescente, essa rischia di trovarsi isolata su un pianeta distrutto. [...] In questa furiosa ricerca di prosperità si trovano i semi della disperazione più profonda."
Ho trovato questa frase di una verità disarmante. Nell'istante in cui l'ho letta si é fatta strada nella mia mente una serie di riflessioni. È come se avessi tovato la chiave alla spiegazione di tutto. Così semplice eppure non so perché mi ha catturata...
Ci sembra che tutto sia dovuto, che la natura sia a nostra disposizione e da qui ci prendiamo tutti i diritti nel distruggerla e farne ciò che vogliamo. Ci attorniamo di specie animali addomesticate che rispondono ai nostri comandi. Distruggiamo la natura e per trovare le risorse siamo costretti ad andare sempre più lontano. Quando la natura recede, recedono anche le prospettive di un vivere migliore. Viviamo sempre più in un pianeta solitario e ciò é diventato talmente la normalità che non ci sconvolge più di tanto. Non ci sconvolge il fatto che distruggiamo un ecosistema per costruirci una casa, così come non ci sconvolge il fatto che sono più le volte che chattiamo su facebook con uno sconosciuto piuttosto che le volte che parliamo con nostra madre o il nostro compagno. Vivimo in un mondo asettico in cui preferiamo rimanere rintanati in casa piuttosto che interagire con l'universo, preferiamo i rapporti cibernetici piuttosto che quelli reali, preferiamo fare a pezzi il mondo reale per potercelo guardare poi nelle foto o alla televisione.
Mi rendo conto che forse é un post un po' delirante questo, non proprio chiarissimo. Ma nella mia mente tutto si é perfettamete allineato ed appare di una limpidezza impressionante. Avevo bisogno di mettere per iscritto questi pensieri.
Con queste parole Norman Myers conclude: "Alla fine potremo forse raggiungere il nostro scopo, eliminando ogni concorrente nello spazio vitale di questa Terra affollata. E quando l'ultimo essere sarà stato eliminato, avremo fatto di noi i signori della Creazione. Ci guarderemo attorno e non vedremo altri che noi stessi. Finalmente soli."
Questo post è proprio bello, sono parole che condivido in pieno!
RispondiEliminaGrazie Alice! :)
RispondiEliminaIo ho capito perfettamente il senso del tuo post. Solo che io nei miei pensieri sono molto più cattivo con l'umanità. Per me siamo diventati cellule cangerogene impazzite e stiamo uccidendo l'essere che ci nutre..
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